Pulizie di primavera
testo per Anonimo 1 (non sempre si può piacere)
Luce fredda da sala operatoria.
Interno. Un salotto impeccabile, praticamente vuoto: due sedie, un tavolino con un servizio da caffè.
Una delle due sedie è rivolta verso il pubblico, è vuota.
L'altra sedia è rivolta verso la prima, di profilo è seduto monsieur Cheval.
Monsieur Cheval sfoglia un giornale. A volte sottolinea qualcosa.
M.C. - Combinando pezzi selezionati con cura ricostruirò il Paese.
Entra madame Lapin borbottando parole indecifrabili. Si siede difronte al pubblico, si rassetta la gonna.
M.C. - La borsa, oggi, ride fragorosamente.
M.L. si versa una tazzina di caffè.
M.C. - I dati sull'occupazione sono energia pulita prodotta dai rifiuti.
M.L. tiene la tazzina tra le mani. Non beve. Guarda fisso davanti a sé.
M.C. - La chiesa annuncia un'ondata di caldo fuori stagione.
M.L. - Dovrei cambiare la sabbia della lettiera di Flò.
M.C. - I sondaggi rivelano che sempre più cittadini sono rassicuranti.
M.L. - Quanto caca quella gatta!
M.C. - La corruzione è amore.
M.L. - In due giorni la lettiera straborda.
M.C. -Uno studio dell'Università di Urbino dimostra la netta ripresa dei minimi storici.
M.L. - Merda ovunque. Stronzi sotto il letto. Ho il sospetto che non sia solo Flò a cacare.
Un rumore d'acqua che scorre, quasi impercettibile.
M.C. - La cultura è guerra in piazza!
M.L. - E in questa perfezione non ci sono angoli bui dove nasconderla, la merda.
Il rumore d'acqua cresce.
M.C. strappa con meticolosità il giornale in piccoli pezzi che impila sul tavolino.
Il rumore d'acqua cresce.
M.C. poggia le mani sulle gambe. Sorride sotto i baffi.
M.L. - Pulizie di primavera!
M.C. - Che magnifica giornata!