Un viaggio
testo per Solidea Ruggiero
foto di Massimo Barberio
Imprigionata
nel tempo di un lampo,
vestita
d'impercettibile nero,
cavalcava
un abisso atavico
di nero ben più denso,
ali di pipistrello.
Silenzio.
Silenzio.
(i pochi che la videro allora avevano forma di triangolo)
L'aspettava il varco
duro come uno specchio
che riflette gli audaci
e mangia i vanitosi.
L'aspettava il varco
morbido come un cuscino
che accoglie i sogni
e ricorda gli odori.
L'aspettava il varco
ambiguo come un abbraccio
che lascia più forti,
che tiene senza fiato.
(le cronache riportarono con eccessi di dettagli quella lotta, senza, peraltro, capirci un cazzo)
Liberata
nel tempo di un salto,
vestita
del suo tondo nero,
abitava
lo sguardo sul mondo
d'un lago calmo,
tela di ragno.
Silenzio.
Silenzio.
(la videro tutti allora e ognuno ebbe il suo pezzo di pane)