Sto
scritto per Annalisa D'Andrea,
affresco di Raffaello Sanzio
Sto,
i gradini sono quattro
e io sto.
Vedo le foglie,
sciolte dall'inganno del vento,
alcune si muovono
altre no
e io sto.
Sento le teste,
ammassate nelle stanze,
alcune si muovono
altre no
e io sto.
I gradini sono quattro:
uno per i piedi
uno per le gambe
uno per il culo
uno per pensare.
Mi dico forse
ma no
e sto.